sabato 5 gennaio 2008

RIFLESSIONE SULL'ABORTO


L'aborto è uno degli argomenti che da molto tempo fa discutere. Come sempre, ci sono i contrari ed i favorevoli. I primi si basano o su valori religiosi o sul semplice fatto che abortire equivale ad uccidere, gli altri riflettono meglio sulle varie situazioni e credono che la possibilità di abortire debba essere comunque concessa.
Personalmente non credo che si possa prendere una posizione assoluta nè con l'una, nè con l'altra parte. I valori religiosi, seppur incondivisi vanno RISPETTATI, cosi come la posizione di chi non accetta che venga tolta la vita ad un essere innocente. Ma d'altro canto le situazioni che possono spingere una donna ad abortire sono cosi tante che prendere una posizione ferma è impossibile. E' vero che esistono i metodi contraccettivi, ma se dovesse rimanere incinta una donna che assieme al marito non è in grado di provvedere economicamente al bambino, perché costringere la famiglia ad accettare il figlio, relegandolo ad un'infanzia difficile? Oppure pensiamo alle donne che vengono stuprate da BARBARI e che rimangono incinte. Vi rendete conto della difficoltà per una donna ad accettare il figlio di colui che l'ha stuprata? O pensiamo alle difficoltà che ci potrebbero essere per una coppia ad accettare un bambino affetto da una grave malattia. Queste situazioni a mio parere non possono essere sintetizzate con un no categorico, per cui non me la sentirei di porre un no categorico.
VOI COSA NE PENSATE?

Questo è un argomento davvero serio, su cui vanno dette molte cose. Commentate in tanti.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna innanzitutto, come affermi tu, valutare tutti i casi dove una donna può rimanere incinta.

A me è capitata abbastanza da vicino una situazione di aborto volontario, e ti posso confermare che è stato fatto con le lacrime agli occhi, ma le possibilità economiche di portare avanti una vita non c'erano.

Quindi invece che far crescere un bambino contro la volontà dei genitori, o fargli vivere una vita che non lo uccide fisicamente (come in caso di aborto), ma MORALMENTE, sono propenso a dire SI ALL'ABORTO.

FxxxZ ha detto...

Concordo, ci sono situazioni(come quella che racconti tu) in cui seppur con dolore, l'aborto è una scelta necessaria.

Anonimo ha detto...

ma in qst casi la mia posizione è dubbia tranne in qll d un grave andicap .... Questo nn è assolutamente un buon motivo per abortire .... Io da genitore vorrei bene a mio figlio in qualsiasi modo esso venga al mondo... è PUR SEMPRE MIO FIGLIO !!!

Nico ha detto...

Saddam, il fatto che sia handicap o che i genitori abbiano una situazione economica difficile è uguale. Perchè anche un bambino malato di handicap deve essere guardato, seguito ecc. Pensa, tu, sei a corto di soldi fai fatica ad arrivare a fine mese e così via, non riesci nemmeno a campare tu come fai a mantenere un figlio in quella situazione? Provare a farlo crescere sarebbe ancora peggio perchè prima o poi vi troverete in condizioni che nn riuscirete più a pagare la casa ecc. E' questo il punto, è ovvio che se ho le minime possibilità perchè lo devo far morire senza motivo. Ma se faccio fatica a mangiare io e la moglie, o il marito, come fai a farti una famiglia?

Tricolorenelcuore ha detto...

basta pensare anche ai casi in cui il marito abbandona la sua compagna rimasta in cinta.. può permettersi una donna di accudire un bambino da sola?? non tutti ce la fanno, sia per motivi economici che morali...

Anonimo ha detto...

NEL CASO D ABBANDONO IL DA PARTE DEL PADRE QUELLO VA FUCILATO ALL'ISTANTE PERKè NN è UN VERO UOMO.....UN VERO UOMO X RICONOSCERLO PASSA TNT TEMPO CN LA SUA FAMIGLIA E NN LA LASCIA ANDARE A PROSTITUTE .... E CMQ NEL CASO UNO NN ABBIA I SOLDI NN LO FA NEANKE UN BAMBINO .....RICORDATEVI K AVERE UN FIGLIO NN è UNA DISGRAZIA MA UN DONO D DIO ...ANZI A QST PUNTO FAREI UN ARGOMENTO FOSSI IN VOI (SE NN LO AVETE GIA FATTO) RIGUARDANTE QLL COPPIE K A MOMENTI SCELGONO IL COLORE DEI CAPELLI E DEGLI OKKI DEL PROPRIO FIGLIO...ALL'ORA LI SI K FAREI ABORTIRE MA IN ALTRI CASI NN è SEMPRE POSSIBILE...!!!

Anonimo ha detto...

L'aborto è un omicidio che va scoraggiato per principio (su questo credo che siamo tutti d'accordo), ma la donna stessa ha anche il diritto di scegliere la soluzione che preferisce.
Non vi dò ne un si ne un no categorico, vi scrivo invece una frase di Madre Teresa di Calcutta, che dovrebbe far riflettere

"Noi combattiamo l’aborto con l’adozione.
Se una madre non vuole il suo bambino, lo dia a me, perché io lo amo"

Immagino quanto possa essere doloroso per una madre separarsi dal proprio bambino, ma meglio darlo a qualcuno che ammazzarlo

Lvcar

Anonimo ha detto...

lvcar, sono stato sempre a favore di ciò che hai detto tu, e ho sempre sostenuto l'adozione come alternativa all'aborto.
Ma, sono più indeciso, ora, perchè un conto è non vederlo e ammazzarlo appena l'essere si forma, e un conto è abbandonarlo avendolo partorito e accudito nove mesi.
Penso che le situazioni siano ben diverse, infatti se nella prima puoi anche dimenticarti, nella seconda, ti rimane un segno indelebile di un abbandono.

Nico ha detto...

Concordo pienamente con Msi. Lasciare un bambino che hai cresciuto, anche solo alcuni mesi apre una ferita molto grande e sarà difficile da ricucire.

FxxxZ ha detto...

Un po' tutto ciò che si dice nei commenti precedenti è vero, ma a mio parere va accolto con una mentalità relativista. Ogni singolo caso ha una storia e delle persone a monte ed è impossibile esprimere pareri assoluti che valgano per tutti.

Anonimo ha detto...

Franz, è perfettamente vero, ma sotto il punto di vista legislativo è difficile da applicare in quanto le situazioni sono tante...

Anonimo ha detto...

Secondo me un SI all' aborto va bene in tutti i casi finchè un bambino è in pancia non ha valori della società e quindi non puoi fargli un male uccidendolo è come uccidere un' animale: non è sbagliato perchè non ha valori della società

anita ha detto...

Che la vita inizia dal concepimento non è un dato di fede, ma un dato scientifico.
L'incontro del l'ovulo con il seme genera vita. Al diciottesimo giorno dalla fecondazione quanto la donna ancora non sa di essere incinta,batte il cuore del bambino. Vi sembra poco? Come si può paragonare un bambino a un'animale, solo perchè non è nato?. L'aborto è un OMICIDIO, il bambino viene tirato fuori dal grembo a pezzi e la donna che abortisce non dimenticherà mai il suo bambino e lo ricorderà con immenso dolore.
Non esistono problemi irrisolvibili di fronte una vita umana: i problemi economici, l'età troppo giovane, la mancanza di un uomo accanto, non devono essere causa di soppressione.
In Italia esistono i Centri di Aiuto alla Vita , associazioni di volontariato a disposizione della donna in difficoltà a causa della loro maternità, i volontari stanno vicino alla donna per condividere con lei i problemi che la inducono a pensare all'aborto.
La vita va difesa, tutti hanno diritto a vivere anche chi non è perfetto, anzi bisogna lavorare per creare una cultura all'accoglienza. La dignità dell'uomo è sempre uguale in qualsiasi fase della vita.
Moltissime donne hanno dato i loro bambini in adozione danandogli la vita per due volte. Io credo fortemente nella vita e nessuno può permettersi di fermare un cuore che batte.

anita ha detto...

Che la vita inizia dal concepimento non è un dato di fede, ma un dato scientifico.
L'incontro del l'ovulo con il seme genera vita. Al diciottesimo giorno dalla fecondazione quanto la donna ancora non sa di essere incinta,batte il cuore del bambino. Vi sembra poco? Come si può paragonare un bambino a un'animale, solo perchè non è nato?. L'aborto è un OMICIDIO, il bambino viene tirato fuori dal grembo a pezzi e la donna che abortisce non dimenticherà mai il suo bambino e lo ricorderà con immenso dolore.
Non esistono problemi irrisolvibili di fronte una vita umana: i problemi economici, l'età troppo giovane, la mancanza di un uomo accanto, non devono essere causa di soppressione.
In Italia esistono i Centri di Aiuto alla Vita , associazioni di volontariato a disposizione della donna in difficoltà a causa della loro maternità, i volontari stanno vicino alla donna per condividere con lei i problemi che la inducono a pensare all'aborto.
La vita va difesa, tutti hanno diritto a vivere anche chi non è perfetto, anzi bisogna lavorare per creare una cultura all'accoglienza. La dignità dell'uomo è sempre uguale in qualsiasi fase della vita.
Moltissime donne hanno dato i loro bambini in adozione danandogli la vita per due volte. Io credo fortemente nella vita e nessuno può permettersi di fermare un cuore che batte.

Nico ha detto...

Anita, finchè uno stato non aiuta i proprio i cittadini con problemi economici che facciamo?
Fino a quando lo stato non protegge per bene queste situazione come si fa?
Me li volete chiarire sti punti o facciamo nascere bambini anche a chi vive in mezzo alla strada senza nemmeno il pane per se?

FxxxZ ha detto...

Cara Anita, si vede chiaramente che tu sei a favore della vita, non so se per motivi religiosi o per semplici motivi etici. Quello che tu dici e adeguatamente spieghi è corretto, per te che credi in quei valori. Ma ci sono fattori che forse non consideri, o semplicemente metti in secondo piano. Pongo un esempio a mio avviso molto significativo. Ad una donna che viene stuprata può veramente essere negato il diritto di evitare di dover guardare negli occhi il figlio del suo aguzzino?E un bambino che vedrebbe negli occhi di sua madre una vittima ed in se stesso il figlio di un animale, cosa penserebbe? Scusa sai, ma anche questa è dignità, secondo me più importante anche della vita.
Ripeto comunque che questa considerazioni sono su base personale, a discrezione della propria fede e dei propri valori.
Secondo me, per arrivare al dunque, il diritto all'aborto ci deve essere, poi è a discrezione di ognuno che, a seconda dei suoi principi e delle situazioni della sua vita, decide se farne uso o meno.

anita ha detto...

Purtroppo lo stato dimentica spesso il valore della vita e della maternità, i consultori non hanno mezzi per aiutare la donna a portare avanti la gravidanza, quindi suggeriscono l'aborto come unica soluzione, così eleminiamo il problema. La vita non é un problema,la vita va vissuta in qualsiasi caso, appoggiandosi a crede nella vita. Le associazioni per la vita in trenta anni hanno salvato più di ottantaciunquemila bambini, con tutti i mezzi a loro disposizione. Danno aiuti economici, sanitari,alloggio e soprattutto ascolto e accoglienza.
Le difficoltà della vita non si superano sopprimendola, ma cercando di superare tutti i problemi, so bene che è molto difficile ci vuole coraggio e determinazione, ma la donna che dice SI ALLA VITA non si pente di questa scelta, anche se a volte e costretta per amore del suo bambino ad affidarlo a chi ha mezzi adeguati per farlo crescere nei migliori dei modi.
Un gesto di grandissimo amore.
La donna che ha generato una nuova creatura attraverso la violenza subita non odierà il suo bambino, anzi sarà proprio lui ad aiutarla a superare tutto con coraggio.I bambini sono stati sempre amati per la loro innocenza ed immensa tenerezza.Credo nella vita non solo per la mia fede, ma perchè ho conosciuto la sensazione della morte ed ho imparato ad amare la vita nella sua essenzialità,senza cercare i ma e i perchè. Ogni uomo deve avere il dirito di vivere la propria vita, ci sono moltissime persone giudicate dalla società infelici perchè poveri o malati, ma ognuno di noi conosce il senso della propria vita. Possibilmente il barbone l'anziano il disabile hanno trovato la loro dimensione.

Nico ha detto...

Non voglio spingere oltre a quello che ti è successo, è una cosa tua personale e non la tocco.
Ora, però dico: hai ragione nel dire che la vita va difesa. Non hai torto, il problema è: se lo stato non aiuta in tutto e per tutto la vita, una famiglia o una donna come se lo alleva se non può? Va da quelle associazioni della vita che tra l'altro è la prima volta che le sento? In questi casi, a mio parere, non può essere un'associazione ad aiutare la donna, ma deve essere lo Stato! Lo Stato deve difendere il citaddino in tutti i problemi e aiutarlo quando essi persistono. Io, personalmente, non mi ritengo contro la vita, ma mi pongo alcune domande. Queste domande ancora non hanno avuto risposta da gente che non vuole l'aborto. Io ho provato a rispondermi da solo, l'unica risposta è avere uno Stato con la esse maiuscola. Finchè questo non c'è che facciamo?

FxxxZ ha detto...

Anita come vedi sono i valori, i principi, le esperienze vissute che formano le nostre idee in merito al tema della vita. Tu hai le tue ragioni per sostenere le tue tesi contro l'aborto, io le mie per invece appoggiarlo, o meglio concederlo per chi ne volesse far uso.
Quelle che tu dici sono parole belle, ricche di significato, ma proprio per questo forse utopiche. Non ho vissuto, per fortuna, esperienze dirette, ma io non credo che per una donna stuprata sia cosi facile amare il proprio figlio.
Quell'amore assoluto verso i bambini che tu tanto proclami ci sta tutto. Ma la vita non sempre è fatta da amore. L'amore e la felicità compongono una parte davvero esigua dell'esistenza umana. E tu credi che un bambino nato da un padre stupratore e da una madre stuprata, una volta cresciuto, non avrà problemi di alcun tipo?Purtroppo non si rimane sempre bambini, ma si cresce e con la crescita i rapporti con i genitori vanno spesso deteriorandosi. Quindi non mi sembra tutto cosi bello come tu fai credere con le tue parole.
Ed inoltre vorrei aggiungere una cosa: si parla tanto, come è anche giusto che sia, del ruolo della donna nell'aborto in caso di stupri. Ma non va dimenticato che una donna può avere già una famiglia, con un marito ed altri figli. Un bambino nato da uno stupro credi che veramente potrebbe essere felice in quella famiglia?Anche se fosse accettato dalla madre, potrebbe essere accettato dal padre? E dai suoi futuri fratellastri?
Io credo che in una situazione del genere l'aborto sia una scelta da concedere, poi sta ad ognuno decidere se farne uso o meno.

anita ha detto...

Carissimo Nico,
é proprio vero lo stato non da nessun garanzia alla donna e alla famiglia, ma soprattutto non può delegare alle associazioni, chiamate Centri di Aiuto alla Vita, la tutela del diritto alla vita.
Purtroppo la realtà è questa e in questo momento dobbiamo accontentarci, perchè è l'unica risorsa che una donna in maternità può appoggiarsi. Non possiamo aspettare i comodi dello stato per difendere la vita e nel frattempo fare la strage degli innocenti.
Io penso che tutti dobbiamo riflettere su cosa fare per creare attorno alla donna tutte le garanzie possibili per sostenerla e non pensare che sopprimere la vita sia l'unica soluzione.

Fxxxz, tu hai proprio ragione quando parli dell'accettazione di un bambino nato dopo una stupro, ma il bambino che colpa nè ha? Non è lui il colpevole, quindi perchè condannarlo a morte?, anche non facendolo nascere la donna non dimenticherà la violenza subita.
Per quando riguarda l'accettazione del bambino di tutta la famiglia penso che se un marito non riesce naturalmente con tutto l'amore possibile ad accettare la situazione per la serenità della sua donna ,forse non stiamo parlando di un vero amore.
L'amore autentico, con immenso sacrificio riesce a superare tutto, in ogni caso il bambino ha diritto a vivere anche con altre persone che si prendono cura di lui.Il bambino da grande apprezzerà il gesto della mamma che nonostante tutto la messo al mondo e di chi stava accando a lei che l'accolto. Io non vedo tutto bello, anzi a volte mi sembra tutto così difficile, ma si vive una volta sola e tutti dobbiamo avere la possibilità di farlo, nel bene e nel male.

Nico ha detto...

A mio parere, fino a quando uno Stato non è in grado di garantire il bene dei propri cittadini l'aborto deve rimanere. Poi, se qualcosa cambierà, si può anche pensare a fare un graduale passo indietro. Ma di acqua sotto i ponti ne deve passare!

FxxxZ ha detto...

E' evidente, Anita, che te hai principi ed una fede che io non ho, quindi ragioniamo in maniera differente. Su una cosa sola vorrei fare un appunto: tu dici che un marito, per vero amore, dovrebbe accettare un figlio nato da uno stupro. Bene, forse tu ragioni da donna, forse non ti rendi conto di cosa possa voler dire per un uomo crescere un bambino nato da una violenza verso la propria moglie. La tua visione mi sembra troppo idiliaca, poco attinente alla realtà. Non voglio dire che tu abbia torto, assolutamente, ma provando ad immedesimarmi in una situazione simile, io non potrei mai accettare un figlio nato da una simile relazione. Sarà troppo orgoglio e troppa poca solidarietà, ma per me(e penso molti altri uomini), accettare una situazione simile sarebbe impossibile.

anita ha detto...

Accettare un bambino non desiderato è sempre difficile, come dici tu Fxxxz che per orgoglio o per poca solidarietà non potresti farlo, sicuramente sono situazioni che mettono a dura prova, ma io sono sempre convinta che la persona che deve pagare non è il bambino.
Capisco bene, anche se sono una donna, cosa un uomo debba provare trovandosi con la sua donna incinta di un altro che la violentata, sarà terribile.
Ma i dolori e i ricordi non si cancellano uccidendo una persona, anzi la situazione peggiorerebbe di gran lunga, l'aborto non è una passeggiata, ma lascia un vuoto incolmabile che nessuno può riempire, il rimorso per aver ucciso un figlio è terribile ed inconsolabile nè anche il tempo riesce a cancellare. Ho conosciuto tantissime donne che hanno abortito , per il lavoro che faccio e vi posso assicurare che anche la più spavalda di fronte al ricordo dell'aborto al solo pensiero soffriva tantissimo.
Un figlio non può essere strappato dal grembo materno, qualunque sia il motivo. La vittima dell'aborto non è soltanto il bambino, ma anche della sua mamma che vivrà con un rimorso grandissimo che trasmetterà a chi le sta vicino.
A volte nella vita bisogna accettere delle situazioni difficili per come sono, senza andare a complicarsi la vita ancor di più e non perchè ho una visione idilliaca o lontana della realtà, ma perchè sono convinta che di fronte a una vita umana nessun problema è irrisolvibile, se affrontato con coraggio, determinazione e amore.

FxxxZ ha detto...

Quel che dici Anita non è certo sbagliato, ma penso sia molto relativo. Per te che hai molto forti valori quali la vita, l'amore e la fede, i tuoi ragionamenti sono coerentissimi e degni di approvazione. Ma ci sono persone che non avrebbero il tuo coraggio nell'affrontare queste situazioni e che forse non sarebbero capaci di sostenere una situazione cosi' difficile. L'aborto è evidente che sia una scelta estrema e sempre triste, ma credo debba comunque rimanere una possibilità. E comunque vietandolo non si risolverebbe praticamente nulla, anzi! Gli aborti di certo non cesserebbero(anche se forse diminuirebbero) e diventerebbero un'esperienza ancora più drammatica per le donne che decidono di farne uso.
Uno stato giusto dovrebbe secondo me permettere l'aborto, ma fornire un' assistenza adeguata in modo da far compiere in ogni caso alle donne una scelta coerente.Inoltre dovrebbe combattere arditamente affinché non si verifichino barbarie, come per esempio gli stupri.
Questo modello che io propongo mi sembra il più adatto. Certo, sarebbe bellissimo uno stato in cui c'è tanta giustizia e tanto amore da poter eliminare del tutto l'aborto, ma purtroppo le cose non stanno cosi'. Viviamo in una società profondamente malandata, che non sarebbe mai in grado di vivere in una situazione di cosi' profonda armonia.
In ogni caso vorrei sapere una tua opinione: tu vieteresti l'aborto? Se si, come penseresti che si potrebbe arginare il fenomeno degli aborti clandestini?

anita ha detto...

L'armonia sta in ognuno di noi, basta tirarla fuori al momento oppurtuno.
IO sono contro l'aborto, quindi per la cancellazione della
legge194/78, nata per la tutela della vita, ma purtroppo usata per sopprimere la vita. Sono cosciente che almeno ora è molto difficile che ciò avvenga, ma almeno bisogna combattere che venga motificata in alcuni articoli,che non hanno niente a vedere con la difesa della vita. La 194 è una legge inaccettabile, una donna non può uccidere il proprio bambino in piena libertà, mettendo da parte anche l'opinione del padre del bambino, una grande ingiustizia.

Gli aborti clandestini"una pratica non debellata, anzi un pò in ripresa negli ultimi anni. Le ultime stime parlano di 15 mila casi l'anno", ci fà comprendere che la legge 194 non è riuscita neanchè a debellare gli aborti clandestini.
Secondo il mio parere, l'unico modo per prevenire l'aborto e innanzitutto promuovere la cultura e la difesa della vita dal concepimento sino alla morte naturale e creare attorno alla maternità tutte la garanzie possibili che una donna a bisogno nel momento più importante della sua vita: diventare mamma.
Lo stato dovrebbe garantire l'aiuto economico, la conservazione del posto di lavoro, più asili nidi che vengano incontro ai bisogni della mamme lavoratrici, una assitenza medica adeguata e tante altre cose.
Dobbiamo combattere affinchè lo stato non accandoni il valore della vita, perchè l'unica cosa che fà in questo momento è quella di pagare gli aborti alla sanità.
La lotta contro l'aborto è una grande sfida culturale, portata avanti solo da poche coraggiose persone, convinte che l'aborto è un terribile omicidio verso una persona che non ha nessuna possibilità di difendere la propria vita. Molte donne si accostano all'aborto incosapevoli di ciò che relmente comporta: un fortissimo dolore. La nascita di un bambino in ogni caso porta un'immensa gioia , testimoniato da moltissime donne che coraggio hanno dato alla luce la loro creatura.

FxxxZ ha detto...

Le nostre idee, seppur divergenti, vedo che convergono in un punto: lo stato, deve, in quanto tutore dei suoi cittadini, assicurare assistenza alle future madri. Questo ora, putroppo, non accade. Ed è forse proprio per questo che ora stiamo tanto a discutere sull' aborto...

anita ha detto...

Se lo stato è indifferente alla tutela della vita, noi poveri cittadini dobbiamo guardare impassibili alla strage degli innocenti?
O lottare affinchè vada avanti la cultura della vita?

FxxxZ ha detto...

La strage di innocenti non credo si fermerà mai. Per ragioni culturali più o meno legittime le forme di aborto sono sempre esistite. Ora mi vengono in mente la Sparta dell'antichità, e la Cina, in cui ancor oggi avvengono selvaggiamente aborti, ma penso che ci siano moltissimi altri esempi. Credo quindi che la questione dell'aborto non sarà mai debellabile del tutto, poiché forse è una caratteristica intrinseca della natura umana.
Quella difesa cosi estrema della vita che tu proclami credo sia un'utopia, che non condivido. Non che non sia giusta, ma semplicemente per me utopica e non condivisa. Per questo io, più che ad una lotta per la difesa della vita, sarei più propenso ad una lotta nella difesa dell'assistenza alle donne dubbiose se abortire o meno.

E comunque, anita, ti volevo avvisare che presto apriremo un dibattito su questa questione nel forum che da poco abbiamo aperto:
www.sentimentoitaliano.italianofourum.com
Mi farebbe piacere se ti registrassi anche tu, dato che ti vedo con idee molto salde in questo settore :)